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Progetto iGEM | Parte 7
La sigla CRISPR significa “Clustered Regulary Interspaced Short Palindromic Repeats”, si paroloni da far paura ma adesso con calma vi spieghiamo di cosa si tratta, è più semplice del previsto. Partiamo dalla fine: ci sono delle ripetizioni, di cosa? Di DNA. Bene e una è andata. Da sole delle sequenze ripetute sarebbero però inutili, queste infatti sono “regolarmente” intervallate da sequenze “corte” che chiamiamo spacer.Questi “spaziatori” sono quei frammenti di genoma virale di cui parlavamo nello scorso articolo e che rappresentano la memoria immunitaria del batterio.
Ultima componente di quello che prende il nome di locus CRISPR (ovvero la regione del genoma che contiene questo sistema) sono i geni Cas (CRISPR associated), che contengono le informazioni per la proteina Cas che abbiamo già nominato.
Vediamo ora insieme come funziona questo sistema: il locus CRISPR viene trascritto, per produrre una lunga molecola di RNA che è successivamente tagliata per separare il vari spacer. Si, è un po’ articolato ma riprendiamo i vari passaggi: per prima cosa viene prodotta una lista di tantissime indicazioni per andare in luoghi diversi (un po’ inutile così), poi, si separano le singole destinazioni in corrispondenza degli spazi. A questo punto dobbiamo dare queste indicazioni a chi servono: la proteina Cas.
Immagine da LabAssociates
Cas, carica su di sé quello che si chiama RNA guida e lo utilizza per direzionare la sua attività. Quando incontra la molecola di DNA che corrisponde alla sua guida si posiziona sul filamento, lo apre e lo taglia. Questo sistema è molto efficace per eliminare un virus pericoloso perchè tagliando il DNA questo non potrà più esprimere le informazioni per riprodursi, ecco quindi un sistema di immunità batterica. Quando, però, i primi ricercatori hanno scoperto questo meccanismo si è aperto un mondo di idee e possibili applicazioni, che però vi racconteremo la prossima volta.