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SynthBio@UNIPD

    conferenza_team

    Presentazione evento

    SynthBio@UNIPD è il primo evento del suo genere e cerca di catturare l’interesse di vari gruppi di ricerca e dipartimenti della nostra Università di Padova nel campo della biologia sintetica, nel tentativo di creare sinergia e collaborazione in questo settore di ricerca emergente, facendo leva sulla sua natura intrinsecamente interdisciplinare.
    • A: Quindi? Qual è il suo campo di ricerca?
    • B: Beh, noi studiamo la resistenza antibiotica, le vie biochimiche di formazione del biofilm e in generale diversi fattori di virulenza batterici, non solo nell’uomo. E il vostro?
    • A: Oh, a noi piacciono le gocce e la microfluidica. Stiamo provando a isolare vescicole derivanti da singole cellule per studiare il loro contenuto.
    • C: Davvero? Incredibile! Il mio laboratorio lavora sulla diagnostica tumorale e sull’immunoterapia, ci occupiamo molto di liposomi e ingegneria genetica, anche se è spesso difficile lavorare su modelli viventi di mammifero.
    • D: E se le dicessi che potremmo creare una struttura pluricellulare con architettura simile ad un tessuto o perfino ad un organo?
    • E: Va bene va bene, tutto molto bello, ma siete veramente consapevoli di quello che state facendo? Quali sono gli obiettivi ultimi delle vostre ricerche? Quali sono i vostri limiti? Cos’è etico fare e cosa non lo è? Qual è la definizione di modello e quand’è che un modello diventa cosciente?

    Questo è un esempio della ricerca legata alla biologia sintetica che si svolge qui a UniPD. Un ambiente incredibilmente stimolante, ricco di professori esperti e studenti molto preparati, tutti, però, consapevoli principalmente del proprio mondo. Per nostra fortuna, qualche giorno fa qualcuno di questi ha avuto un’illuminazione, realizzando l’importanza della collaborazione per il futuro della ricerca. La realtà in cui tutti conoscono esclusivamente il proprio campo e studiano fenomeni in proprio è superata. Il sapere scientifico è ormai impensabilmente vasto e perciò impossibile da gestire per un solo cervello. Il vero problema è forse anche più articolato: al giorno d’oggi, i grandi quesiti scientifici sono tanto complicati da richiedere diversi modi di pensare. Nella mia modesta opinione, la vera differenza è data dall’approcciare un problema tramite menti diverse, non solo in termini di conoscenze possedute, ma anche in termini di occhi scientifici. Sono proprio quegli occhi ciò attraverso cui osserviamo il mondo e generiamo domande. Immaginate una tavola rotonda della scienza dove le domande sono formulate e scambiate con risposte diverse, creando una rete di sistemi di pensiero che permettano di scomporre ogni problema nei singoli mattoncini che lo costituiscono, di studiare questi frammenti elementari, per poi riorganizzarli e costruire la soluzione perfetta.

    Queste parole sono diventate realtà qualche giorno fa, durante una conferenza giornaliera tra professori e studenti afferenti a dipartimenti diversi, dove ciascuno aveva l’opportunità di condividere i propri interessi e le proprie conoscenze. In quanto Team Mutans, vogliamo ringraziare profondamente i responsabili per averci invitato e reso partecipi di un evento così interessante e formativo, Prof. Luca Schenato (DEI), Prof. Ignazio Castagliuolo (DMM), Prof. Livio Trainotti (DiBio e iGEM Team PI), così come anche tutte le altre figure coinvolte nell’organizzazione.

    Da studenti appassionati di biologia sintetica, modelleremo senza dubbio le nostre carriere su questi valori.